Stillae Roris
Parole dettate al vento...
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giovedì 17 agosto 2017
sabato 31 dicembre 2016
Solo per oggi è possibile scaricarlo gratuitamente, di seguito un piccolo estratto dal libro... godetevelo.
Qual cruccio oscura i tuoi ridenti occhi?
Fulgidi astri de' Pleiadi sorelle,
quante galassie ho visto!
smarrir l'animo nell'arcano oblio
d'un immenso oceano,
quale sublime viaggio:
il dispïegarsi dell'infinito
nell'attimo fugace
d'un breve pensïer.
Avverto il fragor della tempesta
nel silenzioso vento
tra la tua odorosa chioma, t'affanni
e nel buïo vaghi
in cerca del tuo angol
di tïepida luce,
mille martirii dell'Ade
su di me infliggerei
per regalare baglior ai tuoi occhi,
deh, così ch'un sì tenero sorriso,
invidia della Citerea figlia,
sul tuo grazioso sembïante affiori.
Dolce unguento per le tue ferite
le mïe parole, il mïo amor,
per te, cara, possa essere,
ch'io del tuo radioso serto di re
e consacrato servo
possa contornare il mïo umil capo:
goder possiamo insieme
d'un infinito gaudio.
sabato 17 dicembre 2016
lunedì 21 novembre 2016
Uguale ormai fluisce il rapido istante...
ridondante successione immutabile;
prigioniero ne' la cinta asfissiante
affoga miser lo spirto ne' fiele.
Oppresso crogiolasi mestamente
dinanzi a la fiamma ardente
de' passate memorie evanescenti,
simil a eternate rovine giacenti.
Lampi conviviali cristallizzati,
consumati nella vampa dell'attimo
e nel mio pensiero idealizzati;
dolce allor il vagolar nell'animo
dell'amabili istanti condivisi,
gradevol rimirar i gentil visi.
martedì 10 maggio 2016
mercoledì 31 luglio 2013
venerdì 13 luglio 2012
Vero?
giovedì 19 aprile 2012
Per bruni occhi...
giovedì 12 aprile 2012
Atto I Scena I
Sesto:
Qüale indicibile brama avvolge
e avvampa e brucïa il mio cuore, ardore
che sol in unico modo placato
può esser, da dove questo desiderio?
Agli occhi più prezioso è ciò ch'appare
irraggïungibile, chi bramerebbe
ciò ch'alla lunghezza d'un braccio sta?
La semplicità non è la virtù
de' l'uman spirto, disprezzo piuttosto
e noia essa alimenta, chi nel tedio
vorrebbe trovar albergo e rifugio?
Chi invece vorrebbe non sentir fuoco
e foia nutrir i singol istanti
ch'infiniti sembrano scorrer quando
tedioso l'animo è intorpidito?
Ma ecco il mio desiderio, è Lucrezia,
oh sì! Qual cüore non si scïoglierebbe
innanzi al grazioso süo sembiante?
Dolce! tanto pudica quanto bella,
irresistibile tentazione; unica
intenta alle domestiche mansioni
quando altre alla libido i sensi propri
donavan con elevato sollazzo.
Un bianco fiore che tra nude rocce
schiudesi, colto esso vuòl esser.
Così voglio coglier il fior tuo prezioso:
funesto il dì in cui scommessa addottammo
teco Lucio, amico mïo, maledetto
il giorno che alla tua mensa sedetti
per festeggiar di te la miglior parte,
ma ecco, deh! or m'appresto col ferro
ascosto sotto il manto a te venir,
Lucrezia mia, come libidinoso
Giove a Io venne: così silenziosamente
e furtivamente mia ti farò,
questo è il destino che ho deciso
per te stanotte. Sì, di te tradir
la stima, Collatino, ho deciso,
sì, anco di tradire la tua gentil
ospitalità, mia Lucrezia, scelgo.
Tu ch'alla tua mensa m'hai dato posto,
tu, che questa sera asilo in tua casa
m'hai concesso, commossa da' li enormi
sforzi de' lo regio esercito innanzi
a l'Ardeatine nemiche porte.
Or il mio umil giaciglio vo lasciando
per entrar nel talamo tuo,oh Lucrezia.